Sì, l'auto elettrica è il futuro dell'automobile.
Il motore elettrico ha prestazioni superiori del motore termico, è più efficiente, più pulito e più economico da mantenere. L'unico limite è quello del costo delle batterie e della loro scarsa densità energetica, ma dato che su entrambi questi fronti il miglioramento è costante e continuo, è scontato che prima o poi le auto elettriche surclasseranno le vecchie auto a combustione interna ("ICE cars" da qui in poi).
Prima o poi.
Ma "poi" quando? E' tutta qui la questione. Perché essere consapevoli che fra 50 anni tutti gireremo solo con auto elettriche non ci è molto d'aiuto nel capire se ha senso cominciare a produrle massivamente ora.
Prima o poi i lavori manuali saranno svolti esclusivamente da robot. Ma non per questo riteniamo sensato fondare un'azienda per la produzione di androidi dedicati alla pulizia delle camere d'hotel attendendoci una rapida obsolescenza per le vecchie e care cameriere ai piani. La diffusione dei robot -che già esistono - arriverà prima dove il valore aggiunto della nuova tecnologia è maggiore, tipicamente in applicazioni di nicchia e - una volta ammortizzati i costi di ricerca e sviluppo delle nuove tecnologie - approderà anche nel mercato di massa. Prima il robot artificiere, poi il cameriere. E prima cameriere nel mega hotel di lusso, poi (molto poi) nella pensione a 2 stelle.
Torniamo ai mezzi di trasporto: in quali applicazioni i motori a propulsione elettrica riescono ad esprimere il massimo valore aggiunto? Ossia: nello sconfinato universo dei motori a scoppio, quali sono le applicazioni che PRIORITARIAMENTE migrerebbero verso i motori elettrici?
Un'automobile rivolta alle grandi masse è tra queste?
Elenchiamo i vantaggi e gli svantaggi del motore elettrico rispetto all'ICE:
Un'automobile rivolta alle grandi masse è tra queste?
Elenchiamo i vantaggi e gli svantaggi del motore elettrico rispetto all'ICE:
PRO
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CONTRO
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Bassi costi di utilizzo
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Alti costi d’investimento
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“Localmente” poco inquinante
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Scarsa autonomia
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Silenziosità
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Massa elevata
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Coppia motrice elevata ai bassi regimi
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Lunghi tempi di ricarica
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Baricentro basso del mezzo
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Sulla base di questi punti di forza e di debolezza, chi è il nostro target?
Il mercato delle flotte aziendali è molto attratto dai bassi costi di utilizzo ("opex") e avrebbe notevole disponibilità per affrontare alti costi d'investimento iniziale ("capex"). Ma proprio perché è composto da gente che usa l'auto per lavoro, la scarsa autonomia è un giogo insostenibile: se il tuo tragitto "lungo" è tipicamente quello di quando te ne vai in ferie, puoi pensare "approfitto della sosta ricarica per mangiare qualcosa in autogrill e rilassarmi"; ma se invece è il tuo lavoro quello di spostarti da un cliente all'altro di centinaia di chilometri per volta, tutto il tempo che perdi a trovare la colonnina e a ricaricare è tempo di lavoro che costa molto di più della differenza di prezzo tra la spina e la pompa.
Il mercato delle flotte aziendali è molto attratto dai bassi costi di utilizzo ("opex") e avrebbe notevole disponibilità per affrontare alti costi d'investimento iniziale ("capex"). Ma proprio perché è composto da gente che usa l'auto per lavoro, la scarsa autonomia è un giogo insostenibile: se il tuo tragitto "lungo" è tipicamente quello di quando te ne vai in ferie, puoi pensare "approfitto della sosta ricarica per mangiare qualcosa in autogrill e rilassarmi"; ma se invece è il tuo lavoro quello di spostarti da un cliente all'altro di centinaia di chilometri per volta, tutto il tempo che perdi a trovare la colonnina e a ricaricare è tempo di lavoro che costa molto di più della differenza di prezzo tra la spina e la pompa.
Il mercato dei "casa-lavoro" è invece attratto dai bassi opex e dalle caratteristiche green che permettono l'accesso ad aree a traffico limitato. La scarsa autonomia spesso non è un problema perché si potrebbe ricaricare senza fretta durante la notte (anche se non va dimenticato che laddove il problema è più sentito, nei grandi centri, è frequente NON avere un proprio garage e l'auto viene lasciata in strada). Il problema è che questo tipo di clientela, tipicamente NON è disposta ad affrontare alti costi di investimento. Dato il chilometraggio scarso, difficilmente riescono a rientrare dalla spesa in tempi ragionevoli. Inoltre le alternative con alimentazioni alternative sono varie, economiche e collaudate (metano, gpl, hybrid).
In sintesi: chi sarebbe disposto a spendere di più subito, non si ripaga la spesa perché le "soste carburante" costano troppo in termini di tempo; chi invece gestisce senza problemi la scarsa autonomia, è poco predisposto a investire di più sul mezzo.
Chi rimane? Sicuramente ci sono diverse categorie che possono trovare quello che cercano in un'auto elettrica: professionisti come i tassisti o gli innamorati delle forti e silenziose accelerazioni che solo un'elettrica può offrire, ad esempio.
Ad oggi stiamo parlando di quote assolutamente minoritarie di un mercato dell'auto dominato da mezzi ICE e che, salvo drastiche imposizioni/incentivi statali non sembra cambiare direzione così repentinamente.
Ad oggi stiamo parlando di quote assolutamente minoritarie di un mercato dell'auto dominato da mezzi ICE e che, salvo drastiche imposizioni/incentivi statali non sembra cambiare direzione così repentinamente.
Ha senso quindi tutta questa attenzione per la migrazione dalla combustione interna all'elettrico proprio nel mercato dell'auto?
Non è che ci sono mercati dove questa migrazione è più naturale, vantaggiosa e PRIORITARIA?
Non è che ci sono mercati dove questa migrazione è più naturale, vantaggiosa e PRIORITARIA?
Proveremo ad esplorare questi mercati nei prossimi post...