martedì 15 dicembre 2020

Tesla è una nuova Amazon?

 "Anche Amazon c'ha messo tanti anni prima di arrivare all'utile!"

Amazon è divenuta profittevole molto prima di Tesla
Amazon nasce nel 1994, la quotazione in borsa (IPO) è del 1997, il primo anno chiuso in utile è il 2003 (6 anni dopo l'IPO).
Tesla nasce nel 2003, l'IPO è del 2005, probabilmente il 2020 (quindi, 15 anni dall'IPO), grazie ai regulatory credits, sarà il primo anno della sua storia che verrà chiuso in utile.



I flussi di cassa sono totalmente differenti sia in volume che per origine
Per Jeff Bezos era prioritario avere un positivo cash flow, denaro fresco in entrata, prima di riuscire generare dei profitti e anche Elon Musk potrebbe dire lo stesso di Tesla. Scorporando però i flussi di cassa derivanti da attività finanziarie (prestiti, aumenti di capitale...) da quelli delle vendite, si nota come Tesla abbia bruciato quantità di cassa nel tempo via via crescenti, ma che questi ammanchi sono stati più che compensati dagli apporti finanziari.


Business TOTALMENTE diversi
Tesla è fondamentalmente una compagnia automobilistica (i ricavi automotive pesano per 4/5 dei suoi ricavi) ed il mercato dell'auto è caratterizzato da una competizione molto serrata tra multinazionali che si contendono le quote di mercato di un mercato globale con conseguenti margini molto risicati.
Amazon nasce invece come società commerciale senza un vero e proprio concorrente naturale. A volte il competitor si chiama Walmart, a volte E-bay, a volte le librerie, le ferramenta, o le grosse catene di elettrodomestici o di giocattoli... Nessuno è come Amazon, perché solo Amazon "ha tutto". Per giungere ad una simile posizione di dominio, gli investimenti sono necessariamente enormi ed i ritorni di lunghissimo periodo. Inizialmente per abbattere la diffidenza dei nuovi clienti, Amazon doveva spendere molto per farsi conoscere con la pubblicità, ridurre i propri margini con prezzi vantaggiosi o servire aree geografiche con clientela ridotta in perdita. Una volta conquistata la leadership e la fiducia dei clienti, ha potuto proporre altri servizi aggiuntivi alla vastità dei propri clienti (Prime, AWS), vendere a prezzi più alti, perché essere serviti da Amazon diventa "più comodo" e con le economie di scala realizzate dagli enormi centri logistici, abbattere sempre di più i costi.

Tesla ha un numero molto limitato di prodotti, ed eccetto per qualche prototipo iniziale e qualche buco nell'acqua che prima o poi capita anche ai migliori, tutti quei prodotti devono essere profittevoli. Se il progetto "Model X" prevede di vendere 1 milione di vetture in 5 anni di vita, Tesla deve costruire una linea produttiva dalla capacità il più possibile vicina al valore di 200mila vetture all'anno. Un numero troppo basso prolungherebbe i tempi di consegna, scoraggerebbero diversi clienti e addio volumi. Un numero troppo alto significherebbe costi di investimento eccessivi che verrebbero scaricati sul costo della singola auto rendendola poco competitiva contro la concorrenza.
Amazon, al contrario, può costruire un centro logistico che lavora al 10% della sua capacità totale, ma rimanere ancora estremamente competitivo rispetto al retail tradizionale.

"Cambiar car è una scelta di vita, believe me!" 

Il cliente Tesla, per quanto possa essere soddisfatto della propria auto, va ri-conquistato ogni volta che si accinge ad un nuovo acquisto. Fidelizzare sì, illudersi che vendere la seconda auto sia molto meno "faticoso" (leggasi: "costoso") di quanto lo è stato farlo con la prima, no.
La fidelizzazione del cliente Amazon è invece fatta di tanti piccoli acquisti che generalmente diventano sempre più frequenti. Chi prima si metteva a cercare su Google, ora apre direttamente la app Amazon Shopping. 

Ha senso paragonare Tesla ad Amazon, quindi? Direi di no.

Premiata Sartoria Tesla

E' difficile farsi un'idea di quanto astronomica sia la valutazione di borsa di Tesla, (ca. 1000 miliardi di dollari a fine 2021) p...